Da S. Rocco di Camogli a S. Fruttuoso, 3° parte.

“….. Le batterie furono costruite nel 1939, servirono durante la seconda guerra mondiale, come protezioni dagli attacchi provenienti dal mare. Il centro visite del Parco organizza giornalmente visite guidate per far scoprire tutti i lati nascosti di questo territorio, comprese alcune gallerie normalmente non aperte al pubblico.

Subito sotto alla prima torretta ce n’è un’altra, il sentiero che conduce verso il mare arriva a Punta Chiappa, che vedrete in uno scatto più avanti.

Entrando dentro una di queste postazioni si può percepire l’ambiente stretto e protetto, dal quale potevano osservare senza essere visti. Ora c’è solo silenzio, l’eco del mare e il canto dei gabbiani, ma un tempo fra queste mura si udivano le urla di chi avvistava i nemici, si percepiva  quella paura costante di chi era consapevole di non poter arrivare al domani.

Queste strutture erano perfettamente mimetizzate nella natura, come si può percepire osservandole dal basso. Dal mare non era possibile vedere chi stava all’interno, lo scopo difensivo era stato studiato nei minimi dettagli.

Proprio in questi giorni si sentono voci di guerre nel Mediterraneo, talvolta sembra che il passato non abbia insegnato nulla, il dolore, la paura, i morti di un tempo, sono ormai lontani ricordi, e spesso si tende a sottostimare la fragilità dell’epoca in cui viviamo.

Alla fine della discesa a mare, come detto sopra, si giunge alla famosa Punta Chiappa, dalla forma molto particolare. I contrasti fra paesaggio e storia in questo punto del Parco sembrano convergere, fino a formare un quaderno aperto sulla vita di un territorio dalle mille sorprese.

Dalla prossima puntata cominceremo il tratto impegnativo del percorso ed andremo ad affrontare alcuni passaggi difficili e maestosi allo stesso tempo. Il viaggio continua, non mancate….

 

 

8 pensieri riguardo “Da S. Rocco di Camogli a S. Fruttuoso, 3° parte.

  1. Mi è partito l’invio prima del tempo. 😛 Ecco il commento completo: “Certo che guardando alcune particolari strutture si respira ancora l’atmosfera della guerra trascorsa. Nei sentieri del Monte Grappa, dove sono stata diverse volte, si notano ancora i crateri lasciati dalle bombe. E’ davvero impressionante! Queste tue foto raccolgono una testimonianza di ciò che fa parte della storia! Continuo a seguirti con piacere.” 🙂

  2. Splendide immagini come sempre e atmosfere magiche,nonostante i residuati bellici che conferiscono brutalità a luoghi altrimenti, sebbene aspri di loro, comunque espressione di un’ariosa e solare bellezza…..
    Complimenti sempre….

    1. Grazie mille dei complimenti, certi luoghi storici sebbene tristi nella loro verità, sono ubicati in posizioni paesaggistiche molto interessanti. Si cerca sempre di trarre il meglio da ogni cosa 😉

  3. Mi ricorda la poesia di Ungaretti , Veglia:
    Un’intera nottata
    Buttato vicino
    A un compagno
    Massacrato
    Con la bocca
    Digrignata
    Volta al plenilunio
    Con la congestione
    Delle sue mani
    Penetrata
    Nel mio silenzio
    Ho scritto
    Lettere piene d’amore

    Non sono mai stato
    Tanto
    Attaccato alla vita.
    Tra il male e la bellezza è sempre la vita a prevalere. Buona serata!😘

  4. Un viaggio nella nostra storia che i politici sembrano non ricordare. Che tristezza!
    Questo posti dovrebbero insegnare che non si fa integrazione sr si continua con queste guerre assurde.
    Ciao Chiara

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