“… Entrare in questo piccolo museo sotterraneo è come fare un viaggio nel tempo, si assapora l’umiltà delle piccole cose, il valore della quotidianità fatta di fatica, umiltà. Tutto doveva essere conquistato, attraverso il duro lavoro di un tempo.
Da notare come questa grotta sia naturale, tutto è stato ricavato all’interno della stessa, plasmandola per le necessità dell’epoca. Anche in questo caso possiamo immaginare la fatica di lavorare la roccia, creando passaggi, scale, locali dove un tempo si custodiva il vino, e non solo.
Risaliamo da questa piccola apertura nella roccia e torniamo al piano superiore, prima di esplorare un nuovo ambiente, ricco di suspence….
Vi parlavo di suspence, ecco infatti una discesa verso un altro angolo sotterraneo, sembra di entrare negli inferi, e invece….
Alla fine di questa buia discesa ci troviamo in una piccola cantina con due botti che permettono di capire l’uso per il quale era stata creata.
Col post di domani dopo aver finito di esplorare il Museo torneremo per le vie di Civita, vi aspetto….” ![]()
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Ingegnosità mirabile! E foto molto suggestive…
grazie mille, già, un tempo l’ingegnosità era ai massimi livelli, abbiamo molto da imparare da chi ci ha preceduto..
Anche dei nostri amici hanno questo tipo di “cantina” per il vino, bisogna scendere parecchio….
grazie del commento, sicuramente questo metodo storico è stato poi adottato da moltissimi produttori di vino, dal passato abbiamo imparato moltissimo riguardo le tecniche enologiche, e non solo..
Mammamia che rocce, scavi di scale e cantine buie. Non so se mi sarei abituata a tanto buio.
Ciao
Chiara
venendo dalla luce del giorno ci s’impiega qualche minuto ad adattarsi al buio, in compenso il fresco è piacevole…