Gravina in Puglia, 2° parte…

 “… La parte storica osservata nel suo insieme ricorda un po’ quei quartieri delle periferie urbane, non sembra molto curata, rispetto a Matera qua ho avuto altre impressioni, sebbene la curiosità di vedere un posto nuovo fosse comunque alta.

Anche osservando da vicino alcune parti del borgo, oltre al fattore storico, si nota quel senso di trascuratezza che da un’immagine diversa al tessuto urbano.

Alcune parti della cittadina sembrano abbandonate, il paesaggio è un misto fra quelle località dove la storia ha disegnato le sue tracce, e quella rassegnata convivenza dove tutto sembra perdere significato.

Allargando lo sguardo ad una visione più ampia scorgiamo la parte naturalistica del territorio, che presente alcune cose interessanti.

Come il ponte romano sullo sfondo e quelle fasce terrazzate dove la vita contadina sa di frutti genuini, cibi a km zero, sempre più rari al giorno d’oggi, in questa società del consumismo, dove si compra tutto in ogni periodo dell’anno.

Osserviamo da vicino il ponte storico, che gli anni sembrano non avere intaccato per nulla. Le grandi opere del passato spesso ci sorprendono per come siano riuscite a superare centinaia di anni senza aver subito quei grossi danni. Al giorno d’oggi spesso costruzioni di poche decine di anni già sono pericolanti, se non già crollate, come la cronaca c’insegna.

Domani farò una lunga escursione nel Parco dell’Aveto, per cui domani sera avrete una piccola anteprima in tempo reale della gita, poi proseguiremo questa breve narrazione, prima di passare ad un altro borgo della Basilicata davvero bellissimo!…” 

 

 

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