La lunga salita, 2° parte…

“… Stavo arrivando al secondo lago, il sole di metà mattina stava sciogliendo la neve dai pendii, la strada era a tratti bagnata, un vento sempre più teso accompagnava la mia camminata….

 

Dei veri muri di neve trasmettevano il fresco, cosa quanto mai gradita in una giornata di giugno. La cosa abbastanza surreale era che avevo caldo, sudavo in maniche corte, e accanto a me avevo questa neve candida. Due stagioni apparentemente distanti, si erano date appuntamento lungo quella strada, ed ora sembravano volermi raccontare le loro storie…

 

Comincio ad osservare il lago, anche in questo caso era una diga, molto più piccola delle precedenti. Nel suo tratto più interno, rimasto in ombra fino ad un’ora prima, c’era ancora il ghiaccio. Lo si scorgeva bene anche in profondità grazie all’acqua limpida. Il vento a tratti intenso ne portava il suo respiro freddo…

 

Giocando con le prospettive potevo osservare il lago da molti punti di vista, i riflessi spesso avevano il sopravvento, creavano forme cangianti, dove sagome dal sapore ancestrale e ricordi lontani, affioravano come nebbie da vallate di cui ricordavo l’impronta. Tutto era in divenire, un fiume di emozioni entrava in me, come cascate in quel lago d’alta montagna…

 

Osservando la profondità dell’acqua ecco che le cose cambiavano ancora, alcuni pesci si vedevano fuggire tra i riflessi del sole, l’acqua era di un turchese stupendo, la giusta inclinazione del sole ne faceva emergere la sua parte più bella. Adoravo osservare quei colori, quelle gemme di luce che brillavano al vibrar del vento. Sarei rimasto lì ad ammirare quello scenario tutto il giorno, ma la strada mi chiamava, avevo molti km da percorrere davanti a me…

 

A mano a mano che mi allontanavo ecco che il paesaggio assumeva nuove forme di bellezza, i colori intensi dell’acqua e del cielo, uniti al contrasto vivo della neve, creavano un mix di rara meraviglia. Ci soffermiamo sempre troppo poco a mio avviso ad osservare le meraviglie che abbiamo attorno. Quella strada se l’avessi percorsa in macchina sarebbe stata solo una lunga sequenza di curve, così invece era un paesaggio in perenne evoluzione….

 

Tutto sommato il fatto di aver trovato chiusa la strada quel giorno fu pure una fortuna, così facendo ho potuto scoprire passo dopo passo l’incanto di questo angolo alpino. E domani come sempre il mio viaggio continua, vi aspetto, grazie delle vostre letture e dei vostri commenti….” 😉 #iorestoacasa

12 pensieri riguardo “La lunga salita, 2° parte…

  1. Ma sai da quanto tempo c’è la strada asfaltata per andare al Nivolet? Io ricordo di essermi dovuto arrampicare per ore, per un sentiero quasi in verticale. E sono riuscito a vedere soltanto il primo, perchè in debito di ossigeno e di tempo.

    1. non saprei quando l’hanno fatta, immagino da molti anni, forse un tempo non sarà stata asfaltata, non saprei, io l’ho sempre vista così, ad ogni modo al Nivolet si può arrivare anche per sentieri escursionistici, da molte località. Io quel giorno visto che la strada era chiusa ho deciso di fare questa strana escursione, ma potevo anche scegliere altri sentieri, anche se quel giorno per via del ghiaccio in quota non erano molto consigliati….

    1. una fatica che però ripaga sempre, quando cammino per queste montagne non sento neppure la stanchezza del lunghissimo cammino….
      Buona domenica, un caro abbraccio …

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