Pentema, un Presepe Speciale, 3° parte…

“… Nell’umiltà di un tempo si nascondeva il segreto della felicità, non quella fatta di viaggi, ricchezza, denaro, ma quella semplice, fatta di sguardi, carezze, attenzioni. Spesso la vera ricchezza è quella emotiva, quella che al giorno d’oggi sembra venir meno.

 

In quelle case tutto era spartano, eppure l’ambiente era vivo, fatto di quei mestieri, di quella consuetudine, che faceva della quotidianità una pagina di vita da annotare sul taccuino del giorno.

 

Quanti oggetti erano presenti in una casa! Molti li abbiamo dimenticati, alcuni di noi non li hanno mai conosciuti, ed eccoli qua, esposti in questo Presepe che è al tempo stesso un vero Museo. Lo sguardo si perde, i pensieri corrono, le parole diventano superflue.

 

Il realismo di certe figure appare quasi impressionante, sembra che ci guardino realmente, per raccontarci la loro vita, il loro passato. In quei volti, in quei mestieri, è raccolta tutta la saggezza di un tempo, quella che le nuove generazioni dovrebbero imparare.

 

Altri ambienti, altre sensazioni, la luce gialla delle vecchie lampadine ricrea un’atmosfera antica che la mente riceve ed elabora. Mi lascio trasportare dalle emozioni, questa stessa narrazione si crea passo passo, rivivo assieme a voi questa visita a Pentema, riguardando le immagini scorgo particolari che nelle fretta della visita non avevo neppure notato.

 

La vita contadina non aveva orari, cartellini da timbrare, secondi da rispettare, ma viveva giorno per giorno, la fatica iniziava all’alba, era la stessa luce del giorno a dettarne i tempi. Chi viveva in queste frazioni in mezzo ai monti non conosceva la vita delle città, per loro la vita era raccolta in quelle piccole valli, fra la nebbia del mattino, il freddo dell’inverno, il caldo dell’estate e la frescura della sera.

 

Domani si prosegue amici, grazie delle vostre visite, buon wek end a tutti… 😉

9 pensieri riguardo “Pentema, un Presepe Speciale, 3° parte…

    1. Si, merita una visita, anche se la strada provinciale per arrivarci è un inferno, strettissima e a due sensi, se incontri un’altra macchina son dolori!!! Ad ogni modo il borgo merita, anche fuori dal periodo del Presepe.

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