Pentema e il suo Presepe, 4° parte…

“… Il lavoro dei contadini un tempo era davvero duro, si faceva tutto a mano, si zappava l’orto, si raccoglievano i frutti, si stava chini molte ore al giorno, all’epoca il mal di schiena doveva essere perenne. Al giorno d’oggi al primo sforzo si avvertono dolori, pensare alla vita di un tempo fa davvero riflettere.

 

L’unica cosa positiva era che non si era schiavi del tempo, gli orologi qua non servivano, era la luce del giorno a dettare i ritmi del lavoro, non c’erano calendari, wek end, tutto era in divenire, i frutti della terra erano proporzionali alla fatica fatta per ottenerli.

 

In ogni casa, in ogni scantinato, c’erano persone al lavoro. Il silenzio di quei borghi immersi nella campagna, faceva si che si sentissero da una strada all’altra solo parlando. All’epoca gli unici rumori erano quelli degli attrezzi agricoli e delle persone presenti in quei borghi, dove lo spirito di comunità era cosa vera. Qua tutti erano una famiglia, ci si aiutava l’un l’altro, la solitudine era praticamente sconosciuta.

 

Oggi è l’Epifania, ed ecco un’immagine simbolo che rappresenta un po’ questa festa, la simpatica vecchietta che qua vediamo affaticata mentre sale le scale dell’orto

 

Scherzi a parte, per chi era anziano all’epoca le fatiche erano ancora più sentite, immaginate dover camminare tutti i giorni per sentieri spesso impervi, fare scale continuamente. Questi borghi sono tutti aggrappati alla montagna, qua solo spostarsi da una casa all’altra vuol dire camminare in salita, all’epoca gli unici mezzi di trasporto erano i cavalli, e probabilmente non tutte le famiglie potevano permetterseli.

 

In un’epoca dove anche l’agricoltura si è evoluta i vecchi mestieri di un tempo sono cambiati del tutto. Questo Presepe ci fa vedere la realtà del tempo, ed ecco un cartello che ci parla della mungitura, un lavoro fatto a mano ogni giorno, in stalle spesso strette, fredde e umide d’inverno.

 

Domani si prosegue, con altre riflessioni, altri spaccati di vita, altre curiosità di un’era dalle mille sfumature…” 😉

9 pensieri riguardo “Pentema e il suo Presepe, 4° parte…

  1. Questo presepe mi ha fatto venire in mente Sutrio, un paesino in Carnia. Girando per le vie del borgo trovi sculture in legno a grandezza (quasi) naturale che sono dislocate nelle vie principali e un presepe (sempre in legno) realizzato da un artista locale e donato al comune che è assolutamente da vedere. La scorsa estate ho cercato di filmarlo, ma la sala era troppo buia e le immagini mostrano molto rumore. A differenza di quello che mi stai mostrando nei tuoi post, i personaggi del presepe di Sutrio sono azionati da movimenti meccanici e si muovono, simulando la vita nelle 24 ore. Si passa dalla notte, con la luna che si muove sullo sfondo e il silenzio, al rumore del giorno e al sole che prima sorge e poi tramonta.

    1. non avevo mai sentito parlare di questo curioso paese, è proprio vero che in Italia ci sono migliaia di borghi da scoprire, e spesso se ne parla poco. Certe località le conoscono solo i residenti e chi c’è capitato per caso. Pensa che anche nella mia Liguria ci sono paesini molti piccoli di cui nessuno parla, alcuni sono sorprendenti. Grazie per il tuo contributo turistico.

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