Gravina in Puglia, ultima parte…

 “… Siamo nelle ore del tardo pomeriggio, era quasi ora di cena, cammino per quelle vie intrise di storia, col sottofondo degli uccellini che festosi si rincorrevano nel cielo, e le poche voci degli abitanti che facevano eco nel silenzio delle vie.

Amo raccontare i borghi nella loro anima, fra la solitudine degli spazi e quella calma che induce alla riflessione, solo così i vari luoghi sanno raccontarci qualcosa.

Salgo scalinate che sembrano non finire mai, con la curiosità di un bambino che vuole vedere cosa si nasconde dietro ad ogni angolo.

Una chiesa in stato di abbandono sembra salutare quel paesaggio muto, ascolto il respiro dell’anima, mentre passo dopo passo esploro il mondo attorno a me.

Si cominciano ad accendere le luci dei lampioni, una scena dal sapore teatrale assorbe i miei pensieri, trasportandomi in tempi lontani, fra quel passato che sembra volermi parlare pietra dopo pietra.

Penso a quante storie hanno visto quelle mura, a quante parole hanno raccolto quelle case. Un’atmosfera intima sembra accogliere il malinconico succedersi delle prime ombre della vicina sera.

Tutto attorno al borgo, nella campagna, ecco le vere tracce millenarie della sua origine, grotte carsiche dove i primi abitanti si erano insediati, camminamenti ancora integri, dei fermi immagine di un tempo avvolto nell’umiltà del suo cammino.

Chiudo questa narrazione con una visione d’insieme che vi mostra proprio queste colline avvolte nelle tracce del passato, con questa città fatta di grotte, cavità, passaggi segreti. Qua la vita ha avuto origine, evolvendosi in quella cittadina che vi ho fatto conoscere in questo breve viaggio.

Domani si comincia una nuova narrazione, vi farò conoscere un borgo magnifico della Basilicata, andremo a Castelmezzano, nel Parco delle Dolomiti Lucane. Non mancate…”