I Castelli di Bellinzona, 10° parte….

“…. Col post di oggi imparerete ad osservare con occhi diversi lo stesso paesaggio. Apparentemente ci sembra di cogliere tutto al primo sguardo, ma spesso molti particolari, molti modi di osservare, non saltano subito all’occhio, ma sono frutto di mutevoli visioni dello stesso luogo.

Usando il teleobiettivo della nostra macchina fotografica andiamo a delimitare una parte dello spazio infinito che abbiamo davanti, è un po’ come se partendo da un materiale grezzo, andassimo a costruire un soggetto, una figura. In pratica attraverso la fotografia andiamo ad intagliare i panorami che abbiamo di fronte, fino a renderli davvero originali.

Anche la stessa disposizione dei nostri scatti, a seconda se optiamo per utilizzare un formato orizzontale piuttosto che uno verticale, permette di evidenziare e slanciare determinate figure, che vengono valorizzate al meglio, diventando esse stesse protagoniste di una località  che decidiamo di narrare, come nel caso dei Castelli di cui vi parlo.

Notate come la sovrapposizione dei due Castelli che abbiamo visitato vada ad inserirsi in quel contesto artistico di cui vi parlavo sopra, andando a comporre un mosaico di sensazioni e prospettive che rendono diverso uno stesso paesaggio.

Uscendo dal Castello e tornando al grandangolo ecco che la stessa località ci appare ancora diversa, eppure siamo sempre lì, a pochi passi di distanza. Nel perimetro di alcune centinaia di metri abbiamo costruito un percorso visivo che ha allargato la dimensione reale dello spazio che avevo di fronte al momento.

Torniamo all’interno del Castello per cogliere una nuova visione. Queste tecniche che vi ho mostrato oggi sono anche usate in ambito cinematografico, spesso quando guardiamo un film ci sembra di vedere paesaggi infiniti, montagne, città, pianure, folle immense, mentre sovente tutto il film è girato in piccoli spazi e in ambienti creati appositamente per le varie scene.

Dopo questa spiegazione su come poter osservare una località sono sicuro che da domani comincerete ad osservare le cose in modo diverso. Ed ora proseguiamo il nostro viaggio, sto salendo verso il terzo Castello, il più alto dei tre. Lungo il cammino ecco la vista completa del secondo Castello, quello appena visitato. Ancora una volta ci sa stupire, rinnovando quella teatralità di cui abbiamo parlato in questo post.

Su una piccola collina di fronte rimango colpito dalla vistosa colorazione gialla di questa chiesetta illuminata dal sole caldissimo del pomeriggio. Il terzo Castello non era poi così distante, sebbene con quel caldo ogni passo sembrava una montagna da scalare.

Nel prossimo post inizieremo ad osservare l’ultimo Castello, vi aspetto come sempre….” 

 

 

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