“… La vita del giorno d’oggi è cambiata moltissimo, non solo per che riguarda la tecnologia, ma proprio per il nostro modo di vivere. Anche i vecchi giochi sociali di un tempo, come il giocare a carte al bar, sembrano andati in pensione, soprattutto nelle nuove generazioni.
Al giorno d’oggi ci si vede in compagnia, ma ognuno è chino sui propri smartphone, spesso si comunica di più con chi è distante centinaia di km che con chi abbiamo di fronte.
Sul finire di questo immenso Presepe, non poteva mancare la riproduzione della scuola, immaginate i piccoli borghi di un tempo, gli scolari del paese con le loro cartelle, e la maestra unica, un tempo un vero riferimento per ogni alunno.
All’epoca c’era davvero rispetto verso chi insegnava, i valori s’imparavano proprio a scuola, tutto ciò che la maestra diceva era legge. Si rimaneva in silenzio ad ascoltare le lezioni, cercando di ricordare più cose possibili.
Al giorno d’oggi c’è una totale mancanza di rispetto verso chi insegna, soprattutto nelle scuole superiori, dove spesso gli stessi studenti prendono in giro i professori, facendo loro anche brutti scherzi. Si è perso del tutto il valore del rispetto, della disciplina, un tempo cardine della società stessa.
Al giorno d’oggi se nelle aule c’è appena più freddo si protesta, si fanno scioperi, un tempo si teneva anche il berretto in testa, le aule spesso erano fredde, ma nessuno protestava, faceva parte della vita, ci si doveva abituare ad affrontare anche le varie situazioni che la vita stessa ci metteva di fronte.
Ancora due parti per questo viaggio nel Presepe, poi passeremo ad altri scenari, tornerà la poesia, torneranno le immagini della natura, viaggerete con me attraverso la bellezza della vita stessa.
Buon wek end a tutti, vi aspetto come sempre domani, grazie delle vostre visite anche al mio sito ufficiale…” 😉






Ciao Max
in questo scenario ritrovo i racconti di mio marito: lui è vissuto sempre in un frazione di un paese di campagna ( una grande cascina), l’acqua era fuori alla pompa e così anche i servizi, la scuola era un aula in una casa adibita a tale scopo, con alunni di varie età e la maestra unica per tutti. Questo fino alla quinta elementare poi andavano in paese a piedi o in bici chi poteva, pioggia, neve o gelo distante circa 3 km, per le medie.
Certamente non c’erano le comodità di oggi ma dai suoi racconti ridevano tanto e giocavano all’aria aperta anche in inverno.
Grazie
Un abbraccio e buon fine
Chiara
mi fa piacere che hai condiviso questa tua pagina di vita, il blog è anche questo, uno scambio di opinioni.
Buona domenica Chiara.